Una piccola e stupefacente opera d’arte nel piccolo borgo di Latina

a cura di Letizia De Crosta

Se c’è un territorio che non smette mai di stupire questo è il Medio Volturno. La sua ricchezza si respira nell’aria e si scopre in angoli che inaspettatamente si presentano al nostro sguardo; ad esempio in una piccola chiesa di campagna come quella della Santissima Annunziata, nel borgo di Latina.

La chiesa affaccia sulla Strada Provinciale 289 ed è facilmente riconoscibile dalla monumentale scalinata d’accesso e dall’aspetto, solo apparentemente, semplice. A un’occhiata più attenta, infatti, è possibile notare la straordinaria bellezza di questo edificio, consacrato solo alla fine del ’500 dal Vescovo Ottavio Mirto. Il portale d’ingresso, in legno di castagno, conserva ancora l’antica macchina di serratura; ma è varcata la soglia che si può ammirare uno spettacolo inimmaginabile.

La pianta della chiesa ha un’architettura essenziale, suddivisa in tre navate separate da eleganti pilastri e archi. A stupire di più, tuttavia, sono le splendide e vivaci decorazioni barocche che impreziosiscono gli interni. Mentre si procede verso l’altare, su un bellissimo pavimento in cotto napoletano, lo sguardo viene letteralmente catturato dal soffitto che è interamente rivestito da un tavolato ligneo meravigliosamente decorato nel ‘700. Le immagini principali rappresentano due scene della Natività: sul lato dell’ingresso si possono osservare i Re Magi che omaggiano Gesù Bambino; verso l’altare è raffigurata, invece, la visita dei Pastori.

Agli angoli sono dipinte le allegorie delle quattro virtù cardinali: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza. Colpiscono molto i bellissimi colori pastello, l’eleganza e la delicatezza delle raffigurazioni che riescono a suscitare anche un’infantile sensazione di meraviglia. Non si conoscono ancora gli artisti che hanno operato all’interno della chiesa. Sicuramente uno studio approfondito potrà portare alla luce aspetti curiosi e interessanti di un lontano e ricco passato.

Gli Affreschi dell’Annunziata

Lo stupore, però, può solo aumentare quando ci si sposta verso le navate laterali. Qui sono presenti bellissimi affreschi, il più antico dei quali risale addirittura al ‘300. In tutti, la figura principale è la Madonna in trono con Bambino, rappresentata di volta in volta in vesti e scene diverse. Sulle pareti della navata destra purtroppo si trovano affreschi poco visibili, mentre quelli della navata sinistra sono ancora ben conservati.

XVI secolo

Madonna della Grazia con Bambino, incorniciata da elementi architettonici che recano eleganti motivi floreali. Sullo sfondo, un paesaggio popolato dalle anime del Purgatorio.

XVI secolo

Si riconosce la figura di San Francesco inginocchiato, in attesa di ricevere le stimmate. Di epoca successiva è un affresco della Maddalena e della Madonna Addolorata ai lati del Cristo crocifisso.

 

Fine XV inizio XVI secolo

La scena del registro inferiore reca l’immagine della Madonna in trono col Bambino. A sinistra del trono si riconosce la figura di San Francesco, quella opposta non è identificabile. Superiormente è rappresentata la flagellazione di Cristo. Notevoli sono i due flagellatori che indossano caratteristici abiti rinascimentali.

Fine XIV secolo

Dietro l’altare barocco è raffigurata una bellissima Annunciazione. Rilevante è la resa prospettica della dimora gentilizia. Si nota il soffitto a cassettoni e le bellissime figure dell’angelo che reca un candido giglio e della Madonna sorpresa a leggere un libro.

XIV secolo

È l’affresco più antico di tutti. Rappresenta una Madonna in trono con Bambino tra due figure di Santi, incorniciata da un motivo ad archi e due colonnine.

Quello della Chiesa dell’Annunziata è un tesoro di inestimabile valore che ha attraversato indenne (o quasi) diversi secoli per regalarsi a noi. Un’importante testimonianza del grande fermento artistico e culturale che si è vissuto in questo territorio, che dimostra continuamente di non avere nulla da invidiare ad altri più ricercati.

Per Info tel. 338 9447593

Si ringraziano Biagio Romano e Adriana Parillo per la preziosa collaborazione.